Avanti senza timore

Pensare alle cose da fare non alle persone
Gli interessi del Paese prima di tutto

di Francesco Nucara

Ci sono alcuni argomenti di attualità politica che ci inducono ad una riflessione accurata.

I problemi in questione si possono così riassumere: l’abolizione delle province, la manovra finanziaria, la legge elettorale e il testamento biologico.

Sul primo punto è in atto un’iniziativa del giornale "Libero", appoggiata dall’on. Antonio Di Pietro leader dell’IDV, a cui dovremmo aderire a prescindere dalla lontananza politica tra la nostra storia e quella dell’on. Di Pietro. Ragioniamo sulle idee e non sulle persone. Chi ragiona sulle persone vuol dire che non ha null’altro da dire sulle cose da fare. A questa iniziativa sembrerebbe aderire (il condizionale è d’obbligo) anche l’on. Pierferdinando Casini leader dell’UDC. E qui le distanze politiche ci sono, ma non sono siderali come nel caso dell’IDV.

Aderiremo quindi all’iniziativa di "Libero" per la raccolta delle firme necessarie per un disegno di legge d’iniziativa popolare di natura costituzionale.

Anche se il promotore del referendum per il cambiamento della legge elettorale è uno dei transfughi del PRI, riteniamo cosa giusta aderire all’iniziativa, per come stabilito in proposito nel recente Congresso Nazionale. A proposito di quest’ultimo, dobbiamo ancora tenere il primo Consiglio e già c’è qualche sconsiderato che parla di tenere un Congresso Straordinario: al becero anarchismo non si possono mettere dei limiti e infatti non ne mettiamo.

A garanzia di tutti i repubblicani ci sono le regole statutarie che vanno applicate ogni qual volta ne ricorrono i presupposti.

Ritornando al tema, sottoporremo alla segreteria del Partito l’opportunità della nostra partecipazione al referendum per la modifica dell’attuale legge elettorale.

Sul testamento biologico, in discussione alla Camera dei Deputati, se ne sentono di tutti i colori.

Un emendamento a firma dell’amico socialista on. Barani (insieme all’on. Binetti) stravolge di fatto tutto il testo e le poche mediazioni che si erano raggiunte in sede di Commissione.

Il peggio però sembra essere all’orizzonte.

Per quel che serve, malgrado il sottoscritto sia ancora in convalescenza, da martedì sarò in aula a votare.

Sosterrò le tesi che Ugo Della Seta espresse all’Assemblea Costituente il 5 marzo 1947: "Nelle leggi, in tutte le leggi e specialmente nel Codice Penale, non vi possono, non vi debbono essere discriminazioni di carattere confessionale. Se queste discriminazioni vi sono, non parliamo di uguaglianza di cittadini davanti alla legge".

Si dirà che la legge è uguale per tutti (anche se non tutti, e giustamente, sono uguali per la legge, a cominciare dal Presidente della Repubblica), ma se la legge è uguale per tutti non può riguardare solo un segmento della società, che è quello cattolico, bensì deve riguardare anche chi cattolico non è.

Un cattolico sceglie secondo la sua fede come comportarsi nel suo fine-vita. A chi non è credente deve essere data la stessa possibilità di scelta.

Talvolta mi sembra che l’Italia sia sotto il protettorato dello Stato Città del Vaticano!

A che titolo il Vaticano interviene a che si voti perché l’acqua rimanga pubblica? Non solo la santa città, godendo anche in questo dei Patti Lateranensi non la paga ma, approfittando del fatto che il Concordato non prevede la gratuità degli scarichi delle acque reflue, non intenda ottemperare nemmeno a questo onere! Ha ragione l’imprenditore Caltagirone, socio privato di ACEA (società che gestisce il sistema idrico capitolino), a pretendere il pagamento di quanto dovuto dallo Stato italiano o dal Vaticano. Sarà un argomento su cui ritornare a proposito dei tagli ai costi della politica!

Abbiamo volutamente lasciato per ultimo il problema della manovra finanziaria.

Qui si tratta di stabilire se è più interessante far cadere questo governo o salvare il Paese dalla crisi finanziaria che ha già travolto Grecia, Portogallo, Irlanda e Spagna.

Non abbiamo dubbi su cosa scegliere in questa dicotomia: il Paese, a prescindere dalle malefatte di alcuni ministri o dalle leggerezze di qualcun altro.

L’amico Oscar Giannino ha già spiegato, pur con tutti i distinguo, la necessità, prima ancora dell’opportunità, di concedere la fiducia sulla manovra.

Più che a questo governo, sarei tentato di dare la fiducia a Tremonti e basta. Il ministro dell’economia ha asserito che, fatti salvi i saldi, alcune cose contenute nella manovra possono essere cambiate.

Tempo fa su questo giornale avevamo lanciato la proposta di una tassa sui patrimoni, magari una tantum, fissando un tetto che non penalizzi, come voleva Bertinotti, anche il proprietario occupante dell’alloggio che con tanti sacrifici ha potuto realizzare senza ricorrere a vendite fittizie di Enti ecclesiastici.

Avanti senza timore, a tutto campo.

Le idee prescindono sempre e comunque dalle persone.

Su ogni argomento si discuterà e sarà ampiamente trattato.